20/04/2024
Antares Rivista: le origini e le caratteristiche

Antares Rivista: le origini e le caratteristiche

Antares Rivistanasce a metà del 2010, grazie all’inventiva e alla volontà di un piccolo gruppo di studenti universitari della facoltà di filosofia dell’Università degli Studi di Milano. L’intento era quello di creare un punto di riferimento narrativo, all’interno del quale fosse possibile approfondire tematiche specifiche che, a causa di diversi fattori, venivano ignorate e scavalcate dal mondo accademico di quel periodo.
Il fil rouge del progetto si basa sul concetto di antimodernismo, facendo leva syull’importanza di sviluppare un proprio pensiero critico, conferendo ad esso una dimensione astratta di tipo spirituale e simbolica. Ricorrere al mito aiuta a sottolineare l’efficacia del processo, contrapponendolo in maniera esplicita alla modernità della nostra epoca.
Si tratta di un tipo di pensiero che unisce diverse personalità, dando vita a una struttura anticonformista che va in controtendenza con le correnti attuali, fortemente legate alla determinazione del nostro presente.
La differenza fondamentale tra i termini moderno e modernismo sta nel fatto che essere antimoderno rifiuta di vivere nel proprio tempo, divenendo una specie di conservatore che non riesce a creare un rapporto con il proprio presente; al contrario, antimodernismo è un rifiuto esplicito del moderno inteso come culto, evidenziandone i limiti e i fallimenti.
Seppur con qualche perplessità iniziale, dopo la stampa delle prime copie, ovviamente a spese dei redattori, si è assistito a un crescente interesse per le tematiche trattate da parte dell’intera comunità. Questa iniziativa venne poi accolta con grande entusiasmo dalle Edizioni Bietti, facendo così da volano.
Antares Rivista, grazie a questo tipo di supporto, esce dai confini dell’università, abbracciando un pubblico ben più ampio. Oggi la pubblicazione avviene, sempre con formula gratuita, a cadenza trimestrale, per merito del continuo interesse mostrato non solo a livello studentesco, ma anche da non addetti ai lavori.

Bilanci e prospettive

Come riportato da una recente intervista ad Andrea Scarabelli, direttore editoriale di Antares Rivista, il bilancio dopo oltre dieci anni di pubblicazioni è certamente positivo. In particolare, negli ultimi cinque anni si è riusciti a creare un movimento aggregativo di grande importanza, al cui interno confluiscono realtà anche molto diverse ed eterogenee tra loro.
Questa nuova collaborazione tra studiosi e appassionati che non si sono mai incrociati prima d’ora, ha dato vita a un confronto filosofico di grande spessore, coinvolgendo almeno tre generazioni differenti.
Ovviamente l’approdo della rivista, coincidente con il n. 0, è stata definita essere molto polemica da parte delle più affermate oligarchie accademiche, le quali hanno provato in tutti i modi a impedirne la diffusione. Una volta varcati i confini della Statale, il messaggio veicolato si è diversificato notevolmente, dedicando interi volumi a correnti letterarie oppure a particolari autori contemporanei.
Attualmente, accanto alla sezione divulgativa, curata dagli studiosi Luca Siniscalco e Gianpiero Mattanza, ne è stata istituita anche una di tipo narrativo, guidata dalla persona di Max Gobbo, specializzato in letteratura fantastica. Tutte le illustrazioni sono, invece, opera di Alessandro Colombo e Marzia Parini, mentre il direttore responsabile di tutto il lavoro è Gianfranco de Turris.
La prospettiva attuale e futura è quella di non limitarsi alla distribuzione cartacea, affidando la pubblicazione anche a blog tematici online. Ovviamente si tratta di un tipo di scrittura fortemente elitaria che, però, a differenza delle nicchie, allontana un approccio chiuso e autoreferenziale.

Le uscite della rivista

Antares Rivista vanta, ad oggi, diciassette numeri pubblicati, alcuni più iconici e d’ispirazione, altri più divulgativi, oltre a una raccolta onnicomprensiva dei primi undici fascicoli in edizione limitata.
Il numero 0 è di particolare rilievo in quanto, oltre a dare il via al movimento, ha contribuito notevolmente alla diffusione del pensiero di H.P. Lovecraft , una delle figure di maggior importanza tra i classici del Novecento. La sua visione diventa manifesto della rivista, portando gli autori a dichiarare guerra alla modernità in un’ottica alternativa e controcorrente.
Le pubblicazioni proseguono discorrendo dell’importanza del camminare non solo come gesto, ma anche come atto simbolico di crescita e di evoluzione, per poi approcciare ad argomenti di metafisica e di crisi economica e monetaria, senza dimenticarsi di discorrere di fantascienza e di viaggi alla ricerca di vite aliene. Anche il calcio trova spazio all’interno della redazione, essendo uno sport che intreccia oggi molteplici piani apparentemente contraddittori rimanendo, comunque, un fenomeno epocale.
Gli ultimi numeri, invece, trattano della città di Fiume e delle sue vicissitudini e, per finire, degli ultimi samurai intesi come animazioni manga e anime.
Tra i personaggi di spicco raccontati da Antares Rivista spiccano i nomi di J.R.R. Tolkien, Walt Disney, Charles Bukowski, Jorge Luis Borges, Dino Buzzati e, perchè no, Dylan Dog, a raccontare il nostro orrore quotidiano.